Ecomondo Race to 2030, le steward dell’ambiente educano all’Agenda Onu 2030 con un gioco

Le attività ludico-didattiche si confermano tra gli strumenti più efficaci per incidere sull’apprendimento. Su questa strategia si basa “Race to 2030 – I Guardiani del Mare”, il gioco educativo presentato a Ecomondo 2025, che coinvolge le scuole in una sfida ambientale ispirata agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’ONU, con particolare attenzione all’Obiettivo 14, dedicato alla tutela del mare e della vita sott’acqua.

Fortuna, ma soprattutto strategia, si intrecciano in questo gioco ideato da Franco Laureri e Donato Mazzoli, che porta le squadre a confrontarsi con scenari reali: scarse risorse per contrastare l’inquinamento marino, pesca indiscriminata, perdita di biodiversità, ma anche con opportunità concrete come la cooperazione internazionale, il sostegno alla piccola pesca e il contrasto all’inquinamento. L’obiettivo è far comprendere che la salvaguardia degli oceani genera benefici non solo ambientali, ma anche economici e sociali.

Gli appuntamenti con il mondo della scuola e le visite delle scolaresche allo stand della Nuova C Plastica sono stati l’occasione per promuovere lo spirito dell’Agenda ONU 2030, in vista della prossima COP30, che si terrà a Belém, in Brasile, dal 10 al 21 novembre 2025, per affrontare le sfide globali legate al clima e alla sostenibilità.

Il compito di accogliere e sensibilizzare i giovani visitatori è stato affidato alle steward dell’ambiente dell’Istituto “Francesco Maria Giancardi” di Alassio. Questa nuova figura professionale nasce dall’integrazione tra le competenze in comunicazione turistica e educazione ambientale, sviluppate nell’ambito della disciplina di tecniche di comunicazione e accoglienza turistica. Le steward hanno già operato in campagne di sensibilizzazione sul riciclo dei rifiuti domestici e oggi sono protagoniste di percorsi educativi rivolti alle nuove generazioni.

Lara Paternieri, dirigente scolastica dell’Istituto “Francesco Maria Giancardi” di Alassio, evidenzia: “Questi alunni incarnano il valore di una scuola capace di anticipare i cambiamenti del mercato del lavoro, formando figure professionali in grado di intercettare nuovi bisogni e tendenze delle imprese. In un contesto in continua evoluzione, è fondamentale che l’istruzione sappia adattarsi con flessibilità, creando le condizioni affinché ogni studente possa trovare reali opportunità occupazionali al termine del proprio percorso di studi”.

Piero Camoli, amministratore della Nuova C Plastica, rimarca: “La comunicazione ambientale, oggi, non può più limitarsi alla semplice divulgazione: deve diventare uno strumento di trasformazione culturale. Per affrontare la sfida dello zero waste servono figure professionali capaci di tradurre la complessità ambientale in comportamenti quotidiani concreti, a supporto di enti, imprese e amministrazioni pubbliche. I dati ISPRA 2025 ci dicono che l’Italia ha raggiunto una media del 66,6% di raccolta differenziata, con eccellenze in regioni come Veneto, Emilia-Romagna e Sardegna, ma anche con aree che restano indietro. In Europa siamo al 51%, con l’obiettivo del 65% entro il 2035. Questo dimostra che il traguardo zero waste non è un’utopia, ma una sfida sistemica che richiede educazione, innovazione, infrastrutture adeguate e coinvolgimento attivo. Ecomondo, con i suoi oltre 90.000 visitatori e 1.500 espositori, è il luogo ideale dove queste sfide si trasformano in esperienze condivise. Ed è proprio in questo contesto che la scuola può e deve giocare un ruolo da protagonista”.

 

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